Dopo due anni segnati dalla pandemia di covid-19 ci è stato possibile tornare a organizzare il viaggio di conoscenza in Palestina e Israele.
I nostri viaggiatori e viaggiatrici si trovavano a Nablus nel momento in cui è iniziata l’incursione dell’esercito israeliano nella città.
Abbiamo tutti letto con preoccupazione e indignazione le ultime notizie: i bombardamenti dell’esercito israeliano iniziati venerdì 5 agosto su Gaza che hanno portato a 45 morti (tra cui 15 bambini) e oltre 300 feriti e il cessate il fuoco di domenica, che non ha impedito all’esercito di occupazione di condurre un’operazione nella città di Nablus ieri mattina. Al momento si parla di 3 morti e 40 feriti. Sembra che più che una tregua si ricerchi un’escalation, utile forse in previsione dell’imminente tornata elettorale?
Riprendere questo viaggio in Cisgiordania è un passo importante: favorisce incontri, e permette a nuove persone di recarsi nei territori occupati e vedere con i propri occhi ciò che accade, ascoltare direttamente la testimonianza di chi in quei luoghi vive e di chi si attiva per supportare i giovani e le comunità.
I nostri viaggiatori e le nostre viaggiatrici si sono ritrovati a essere testimoni di ciò che sta accadendo in Cisgiordania.