P. Freire (pedagogia degli oppressi): i temi generatori del gruppo, ogni apprendimento parte dalle esperienze della comunità.
A. Boal (teatro dell’oppresso): la riappropriazione dei linguaggi creativi e artistici per rappresentare la realtà e le sue contraddizioni, per restituire potere e per creare occasioni di dialogo e avviare processi di trasformazione personali e collettivi.
M. Rosenberg (comunicazione nonviolenta): cambio del paradigma comunicativo per trasformare se stessi e le relazioni con gli altri, dando spazio alle emozioni, allenando l’empatia e comunicando i propri bisogni e richieste senza pretese né giudizi.
J. Campbell (il viaggio dell’eroe): cornice metaforica che facilita la narrazione di sé, percorrendo la propria vita, riconoscendone le ferite, le paure e le esperienze talvolta traumatiche, e propone di leggerle come parte di un viaggio eroico del quale ciascuno è il protagonista, e può cambiarne le sorti.
M. Montessori: la scoperta e l’esperienza diretta come stimoli all’apprendimento, usando le mani, creando, trasformando e scegliendo in libertà e autonomia.
Pedagogia del gioco: la dimensione ludica come componente fondamentale dell’apprendimento e dei rapporti di fiducia e complicità tra pari. Il gioco offre uno spazio protetto dove misurarsi con le regole e la loro trasgressione, esplorare i propri limiti e sviluppare il pensiero divergente.
D. Novara: il conflitto come elemento inevitabile nelle relazioni e come occasione di crescita e di apprendimento.
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